"Fidarsi, la massima trasgressione"
- vannapalmieri
- 20 gen 2022
- Tempo di lettura: 2 min
“Ha tradito la mia fiducia”
“Non posso più fidarmi dopo quello che ha fatto”
“E’ meglio non fidarsi per non farsi fregare”
“Nessuno è degno della mia fiducia”
Sono solo alcune delle affermazioni che emergono in psicoterapia e che normalmente vengono seguite da comportamenti di chiusura, risentimento, recriminazione.
Il dolore vissuto unito alla difficoltà nel trovare una soluzione possono essere così intensi da portare alla rottura di legami importanti (familiari, di coppia, di amicizia).
Mediante un lavoro di Consapevolezza, si giunge a riconoscere che spesso ci deludiamo perchè l'altro non agisce, vive, sente e si comporta come noi ci aspettavamo.
Ma le aspettative nascono da NOSTRE immagini, creazioni di desideri, vuoti, credenze che appartengono a noi, alla nostra storia e che il più delle volte proiettiamo inconsapevolmente sull'altro.
Ma l'altro è, appunto, un' ALTRA persona, un'altra storia, altre credenze, vuoti e desideri.
Sarebbe utile riconoscere che, sovente, non è possibile parlare di una FIDUCIA REALE ma di una FIDUCIA IDEALIZZATA.
In questo caso, la fiducia che accordiamo all’altro non dipende da quanto profondamente lo conosciamo, ma dal fatto che in un certo momento ci fa sentire fiduciosi e al sicuro.
Ogni volta che, al contrario, l’altro fa qualcosa che ci ferisce, allora iniziamo ad accumulare risentimento e sfiducia sempre più profonda e generalizzata.
Ma vediamo, cos’è la FIDUCIA REALE?
È un sentimento che si basa sulla profonda esperienza interiore dell’esistenza come qualcosa che ci sostiene e che si prende cura di noi. Qualunque esperienza, positiva o negativa, ha il solo obiettivo di aiutarci a crescere. Accettare il dolore come aspetto integrante di questa crescita ci aiuta a non combatterlo e a diventarne sempre più consapevoli.
Il sentimento di "fiducia reale" non ci garantisce che non proveremo mai più dolore; ci consente, però, di accedere ad una maggiore chiarezza. A quel punto non sarà necessario aggredire l'altro. Sarà possibile condividere il vissuto e scegliere quando aprirci e raccontare i nostri desideri perché ci sentiremo accolti, e quando invece chiuderci perché la situazione lo richiede.
Ma come si passa da un tipo di fiducia all’altra?
Diversi sono i percorsi di Consapevolezza mediante i quali è possibile compiere questo passaggio. Tra essi possiamo annoverare la Psicoterapia.
Più siamo consapevoli, più saremo affiancati da un prezioso alleato.
Quale? L'amorevolezza verso di sé e verso l'altro. Amorevolezza è avere ri-guardo, 'guardare di nuovo'.
Difatti, ci sono cose che richiedono la delicatezza di un tocco gentile. E la nostra vita come quella di un'altra persona è sicuramente una di queste.
Di Giovanna Palmieri Psicologa & Psicoterapeuta
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